LA TOSSINA BOTULINICA IN MEDICINA ESTETICA

 

Introdotta in medicina estetica verso gli anni novanta, la tossina botulinica ritorna in auge con forza negli ultimi anni soprattutto per quanto riguarda l’eliminazione delle rughe, dovute alla contrazione dei muscoli facciali, grazie a un effetto rapido, efficace e temporaneo.

Come è possibile che una tossina batterica, in grado quindi di bloccare la contrazione dei muscoli, possa essere usata in medicina?

Partendo dai dati, si riporta che circa 25 milioni di persone si sono sottoposte ad almeno un trattamento con il botulino che, oltre che nell’ambito estetico, può trovare impiego anche in diverse patologie e questo dimostra la sua sicurezza.

Inoltre, a dosaggi terapeutici, è quasi improprio parlare di “tossina” in quanto può provocare danni all’organismo solo con dosaggi elevatissimi.

La sicurezza quindi va a braccetto con il risultato (il farmaco somministrato è infatti la tossina botulinica di tipo A purificata).

Riguardo i suoi impieghi, che l’hanno reso molto diffuso e utilizzato in medicina estetica, il botulino si è mostrato efficacissimo nel trattamento di:

  • Rughe tra le sopracciglia
  • Rughe di espressione
  • Rughe frontali
  • Rughe delle labbra
  • Rughe della bocca
  • Rughe degli occhi (le cosiddette “zampe di gallina”)
  • Iperidrosi (abnorme sudorazione di ascelle, piedi e mani)

Gli effetti del botulino si manifestano solo dopo qualche giorno dal trattamento e la massima efficacia nel rilassamento del muscolo responsabile della formazione delle rughe si avrà all’incirca dopo un paio di settimane.

Come detto non è un trattamento irreversibile, gli effetti e i risultati durano circa 6 mesi, dopo i quali la terapia si può ripetere senza alcun problema.

In caso di rughe molto profonde, causate da fotoaging, potrà essere necessario ricorrere all’associazione di botulino con fillers o acido ialuronico.

Per quanto riguarda l’iperidrosi, la tossina botulinica è in grado di bloccare la secrezione del sudore da parte della ghiandola sudoripara, inibendo il rilascio del neurotrasmettitore acetilcolina in modo da arrestare l’impulso nervoso responsabile di questa eccessiva sudorazione.

Come per il trattamento delle rughe, il botulino quindi si configura come la terapia di elezione, come “gold standard”, anche per il trattamento dell’iperidrosi ascellare, in una medicina estetica sempre più distante dalla chirurgia e con l’ideale, ormai raggiunto, di ottenere gli stessi risultati senza gli stessi costi (economici e soprattutto di convalescenza).

 

C.T.