FITOTERAPIA IN STOMATOLOGIA

FITOTERAPIA IN STOMATOLOGIA

I primi rimedi terapeutici a cui si è affidato l’uomo, fin dall’antichità, sono senza dubbio le piante medicinali.

Tramite osservazione, esperimenti casuali e probabili errori, si è così arrivati alla costruzione di una conoscenza globale riguardo l’impiego di medicinali naturali che, tuttora, rappresentano la base per la realizzazione dei veri e propri farmaci.

Una premessa importante da fare, inerente alla fitoterapia, è la non necessaria associazione di piante medicinali alla medicina alternativa: la naturopatia, l’omeopatia, l’osteopatia, i fiori di Bach, etc. non sono conoscenze valide dal punto di vista scientifico.

In questa mia breve rassegna di medicinali naturali utili in stomatologia, sarò guidato da un unico criterio, cioè quello scientifico, fondato sulla piramide dell’evidenza, al cui vertice troviamo le metanalisi.

Purtroppo, gli studi inerenti la fitoterapia non sono abbondanti, ma comunque sono utili e danno preziosi spunti.

Conoscere bene le piante medicinali è un prerequisito in quanto alcune di esse possono anche avere effetti pericolosi sull’organismo: ricordiamo che la cicuta divenne famosa per il suicidio di Socrate.

 

L’alloro è conosciuto più come simbolo di regalità e celebrazione che per le sue caratteristiche antinevralgiche, antireumatiche e digestive, che lo rendono appunto utile, usato con sciacqui come un collutorio, nelle infezioni bucco-faringee, nelle malattie reumatiche, nelle nevralgie e nei dolori muscolari.

Diversi studi riportano invece come l’aloe abbia capacità antiinfiammatorie nel lichen planus, malattia autoimmune caratterizzata da un’alternanza di fasi acute e fasi latenti.

Proprio durante queste fasi latenti, dove normalmente si sospende il trattamento col cortisone, l’aloe risulterebbe particolarmente efficace e indicato.

Sono riportati benefici anche nel trattamento di stomatiti aftosiche recidivanti e di mucositi chemio-radio-terapiche.

A conferma della sua efficacia, esistono diverse formulazioni in commercio, come l’Alovex.

Alcuni studi, per ora isolati, hanno indagato sull’ananas come possibile adiuvante post chirurgia orale e gengivale, sull’uncaria come antiinfiammatorio e antisettico, sul tè verde come anti-tumorale e cario-protettivo, sulla ratania e sulle sue proprietà astringenti (riduce l’edema e l’infiammazione).

Conoscenze più approfondite riguardano invece l’arnica montana: potente antiinfiammatorio e antispasmico esterno.

Importante non ingerirla se no equivarrebbe a un veleno.

Si usa in odontoiatria per curare le eventuali ecchimosi dopo grossi interventi chirurgici.

La calendula è un antiinfiammatorio particolarmente utile, per uso esterno, in caso di dermatiti lichenificate e vene varicose.

Per patologie della pupilla vengono talvolta usati i chiodi di garofano, potenti antisettici che hanno come principio attivo l’eugenolo.

L’iperico, anche conosciuto come olio di San Giovanni o “scaccia diavoli” in quanto usato dagli esorcisti in epoca medievale, non è altro che un antidepressivo.

La liquirizia è invece un efficace antinfiammatorio, antiulcera e antisettico, quindi può dare benefici nella cura delle candidosi, nelle carie, nelle stomatiti aftose e nelle ulcere.

Un importante emolliente del cavo orale così come del tratto urinario è la malva che si può usare per gengiviti, tonsilliti, faringiti, candidosi orale e afte.

La “famosa” mirra è conosciuta più per i re magi che per la sua efficacia contro le gengiviti, le stomatiti aftose, le faringiti e le tonsilliti.

La menta piperita oltre a essere un rinfrescante è anche un sedativo, e deve il suo peculiare senso di freschezza al fatto che va a stimolare gli stessi recettori nervosi che si attivano a basse temperature.

Viene infatti usata nelle prime fasi della bocca urente (o BMS) e nelle oro-faringiti acute.

Concludo questa rassegna con due piante medicinali legate a nozioni un po’ più curiose.

Il componente principale del curry, curcuma, è un potente anticancerogeno e oncosoppressore del cavo orale e diversi studi arrivano alla medesima conclusione.

Infine, la spirulina è quell’alga super energetica e antierpetica, che è stata individuata dagli scienziati come cibo del futuro: alcuni di loro infatti sostengono che l’uomo sarebbe in grado di sopravvivere cibandosi solo di spirulina.

 

A livello clinico

 

C.T.